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Dalla versione di Ovidio del mito, la figura di Narciso ha suscitato nel tempo un interesse sempre più spasmodico. L'interpretazione, in sé complessa, si è però via via impoverita nell'opinione comune. Perché non provare, allora, a rileggere il mito con altri occhi, cercando di mettersi dalla parte di Narciso? Questo scritto si propone di ripensare tutte le figure; vuole riscoprire ogni dettaglio, alla ricerca di significati che aprano nuovi mondi sulla vicenda del bel fanciullo. Si cercherà di provare che il mito di Narciso può essere considerato persino la negazione del narcisismo inteso nell'accezione comune del termine. Narciso non è affatto narcisista! Nasconde in sé un segreto. Occorre farsi trasportare emotivamente da Narciso, "sentire" ciò che lui prova. Narciso è un inno alla Bellezza che va preservata. Ma lui ne porta il peso, perché continuamente ha a che fare anche con il nucleo incandescente della sua pura esistenza, che in superficie non appare. Egli volutamente sfigura la sua bellezza. Del suo corpo deturpato resta un fiore. Narciso è l'ombra del fiore abbandonato.